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Panficato e i Pirati

Nei miei viaggi spero sempre di trovare nuove prelibatezze da assaggiare e quando questo avviene assieme ad un arricchimento personale associando anche la storia e la cultura del posto sono ancora più felice.
Questo è capitato durante la visita sull’isola del Giglio dove in un panificio nei pressi di Giglio Porto ho trovato il Panficato, un dolce tradizionale dell’isola di forma rotonda e di colore scuro che ricorda vagamente il panforte di Siena nella consistenza e nel sapore.
Per capire la sua storia sono dovuto salire in alto a Giglio Castello per rintracciare le testimonianze delle scorribande dei pirati nel mar Tirreno. Qui infatti nella Chiesa di San Pietro Apostolo i Gigliesi conservano tuttora alcune armi sottratte ai pirati in uno scontro del 1799.
Ma che cosa lega i pirati al Panficato? Una targa apposta vicino al panificio spiega che nel 1554 il pirata Barbarossa deportò tutti gli abitanti del Giglio e in conseguenza di ciò la famiglia dei Medici per non lasciare l’isola disabitata decise di ripopolarla con persone provenienti dal territorio Senese. Ecco in questo modo spiegato come la tradizione del panforte venne importata sull’isola in questa fase di ripopolamento. Si capisce così che gli abitanti autoctoni del Giglio vennero sostituiti da Senesi insediati successivamente e che, vista la scarsità sull’isola degli ingredienti tipici del panforte originale, il Panficato ebbe come ingrediente principale i fichi che a loro volta non si trovano nel panforte.
Ricordo bene che la zona del promontorio dell’Argentario si caratterizza infatti per la presenza di maestosi alberi di fico e che da sempre si trova in contatto per gli spostamenti marittimi con l’isola del Giglio per cui il frutto del fico è sicuramente molto presente ed utilizzato nella cucina locale.

 

 

Panficato and the Pirates
On my travels I always hope to find new delicacies to taste and I am even happier when this comes together with a personal enrichment associated with the history and culture of the place.
This is what happened during my visit to the island of Giglio. In a bakery near Giglio Porto I found Panficato, a traditional round-shaped and darkish island cake which vaguely recalls the Panforte of Siena in its texture and flavor.
To understand its history, I had to climb (scramble up/trek up – depending on exactly what you did and how you did it) up to Giglio Castello to track down some evidence of pirate raids in the Tyrrhenian Sea. There in the Church of San Pietro Apostolo the Gigliesi still (have jealously saved –could be a nice expression reflecting how well they’ve maintained the relics) keep some weapons (stolen? taken from/confiscated?) from pirates in a battle in 1799.
But what has the Panficato cake got to do with the pirates? A plaque near the bakery doorway explains that in 1554 the pirate Barbarossa deported the entire population of Giglio and as a result the Medici family decided to set about repopulating it with people from the territory of Siena so as not to leave the island uninhabited.
This explains how the tradition of the Panforte cake was imported to the island during this repopulation when the native inhabitants of Giglio were replaced by the later Siena settlers. Due to the scarcity of the typical ingredients of the original Panforte cake on the island, the Panficato had figs as its main ingredient, a fruit not found in the traditional Panforte.
I remember well that a typical aspect of the nearby Argentario promontory are its majestic fig trees. Due to maritime commercial exchanges, Argentario has always been in close contact with Giglio, so figs are widespread and commonplace in the local cuisine.


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