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Tradizioni di Fraschetta: vino e porchetta

Pranzo veloce prima di ripartire per il rientro presso una fraschetteria romana che si trova nei pressi dell’Aurelia ad un chilometro dalla fermata della metro Cornelia chiamata “ I Fraschettari”. Si sale lungo la strada che disegna una lunga curva costeggiata da alti pini e si trova all’improvviso questo locale che offre la possibilità di mangiare all’interno oppure seduti fuori. Io naturalmente ho optato per l’esterno vista la giornata e mi sono a messo a sedere ad uno dei tavoli di legno di una delle file su una delle panche con un bel cuscino soffice sotto gli ombrelloni nel verde del giardino protetto dalle siepi.
Il primo prodotto motivo per cui nascevano in passato le fraschette è il vino e ne ho preso un quartino (di Romanella? Però non era frizzantino). Il secondo prodotto che caratterizza da millenni una fraschetta è la porchetta e anche quella l’ho presa nella sua forma più alta e perfetta, quella di Ariccia.
E pensate che viene offerta come un antipasto per cui si parte subito forte.
A questo punto c’è spazio per un primo e scelgo i tonnerelli cacio e pepe con fiori di zucca, saporiti e buoni proprio come mi aspettavo.
Poi capisco perchè chef Rubio è abituato a mangiare pietanze belle caloriche.

Le quantità sono abbondanti tanto è vero che sapevo essere poco diffusa nelle fraschette la portata del secondo piatto per cui prendo un tiramisù che spolvera il cacao che è una bellezza e chiedo il conto.
I giovani affollano questi locali nei fine settimana e se ne capisce il motivo, ambienti del buon umore nati intorno alla festa portata dal vino novello sin dall’antichità.

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